Moschea Taiba

Sermone del venerdì: «Se tu porgerai la tua mano per uccidermi…». | Moschea Taiba – Torino

Nel nome di Iddio l’infinito in misericordia il perpetuo in clemenza, e la pace e la grazia siano sul messaggero della misericordia, sui suoi insigni fratelli profeti e messaggeri, sulla sua nobile famiglia e sui suoi illustri compagni.
Gentilissimi fratelli e sorelle, in apertura di questo nostre sermone rivolgiamo le nostre più sentite condoglianze e il nostro più profondo cordoglio alle famiglie di tutte le vittime dell’odio, dell’intolleranza e della violenza. In questi mesi sono state attaccate chiese cristiane in Francia, al Cairo e altrove, e la scorsa settimana sono state attaccate moschee in America, in Germania e in Canada. In quest’ultimo attentato terroristico sono morte 6 fedeli, 6 nostri fratelli, mentre celebravano la preghiera dell’Isha’ nella moschea locale del Quebec. Accanto a ciò sono anni che il nostro piante è scosso da una violenza sanguinaria che distrugge migliaia di vite umane. Invochiamo l’Altissimo affinché accolga nella Sua infinita pace e misericordia i morti, soccorra i feriti e allevii le pene e le sofferenze degli oppressi ovunque siano, invero Egli è l’Onnipotente il Magnanimo.

Carissimi fratelli e sorelle in Dio:
Dove ci stanno portando con tutto questo orrore e questa distruzione? Cosa vogliono dall’umanità quei fomentatori di odio e quei criminali sanguinari? Questi discorsi di odio e di intolleranza prima erano soltanto delle ideologie ripudiate e marginali nelle nostre società ora invece esse tengono in mano il timone del mondo? A coloro che incitano all’odio dei propri simili, che seminano e inneggiano allo scontro tra gli uomini, che uccidono i propri simili, alcune volte con il pretesto della fede e della religione, altre volte con il pretesto della razza e della patria, a questi diciamo: Di certo non avrete la meglio, non ve lo permetteremo.. Voi in verità state combattendo contro Dio Altissimo, che ha definito se stesso la Pace, state combattendo gli insegnamenti che hanno portato i Suoi messaggeri, su di loro la pace. Il primo di essi è nostro padre Adamo e l’ultimo è nostro signore Muhammad, pace e benedizione su tutti loro. Il frutto dell’educazione del primo si sono visti su suo figlio Abele, che quando suo fratello volle ucciderlo (perpetrando il primo crimine nella storia dell’umanità), gli rispose: “Se tu porgerai la tua mano per uccidermi, io non porgerò la mia per ucciderti, invero io temo Iddio, il Signore del Creato..” Per ciò come ci informa il corano nel passo successivo Dio prescrisse agli esseri umani, che chiunque uccidesse un’anima è come se avesse ucciso l’intera umanità e chiunque la salvasse è come se avesse salvato l’intera umanità. Il Profeta Muhammad proseguì sul medesimo percorso annunciando ai suoi compagni e a tutti noi dopo di loro: “O gente: diffondete la pace, nutrite i bisognosi, onorate i vostri prossimi e pregate di notte mentre la gente dorme ed entrerete in paradiso in pace.”
A tutti i fomentatori di odio, a tutti i fautori dello scontro e del conflitto tra gli uomini, a tutti gli assassini sanguinari, che vogliono far precipitare l’umanità nel baratro della scontro totale, per scardinare i loro diabolici piani, diciamo ciò che disse Abele a Caino: “Se tu porgerai la tua mano per uccidermi, io non porgerò la mia per ucciderti.” Questo non è segno di debolezza, anzi è la piena manifestazione della forza. Disse il Profeta, pace su di lui: “Invero il forte non è colui che stende il suo avversario ma colui che domina se stesso nel momento di rabbia.” e disse: “Ogni volta che c’è l’indulgenza in una cosa essa la abbellisce e ogni volta che c’è la violenza in una cosa lo deturpa.” E noi aspiriamo alla bellezza e rifiutiamo la turpitudine per noi e per tutta l’umanità.
A voi fratelli e sorelle nella fede, a voi che portate l’ideale della pace, della giustizia e della fratellanza umana, da questo pulpito parlo attraverso di voi all’uomo che Dio ha creato per preservare e custodire la terra. Vi invito a portare queste parole a tutte le persone con cui entrate in contatto nei vostri circoli, nei vostri quartieri e nei vostri luoghi di lavoro o di studio.. Disse il Messaggero di Dio: “Trasmettete da me almeno una aya (un versetto/un segno/un insegnamento)”. Tutto ciò che Dio ha creato è una aya e tutto ciò che ha rivelato è una aya. Trasmettete la aya della diversità e del pluralismo, disse l’Altissimo: “Fan parte dei Suoi segni la creazione dei Cieli e della terra e la diversità dei vostri idiomi e dei vostri colori…” Trasmette la aya della fratellanza e della conoscenza reciproca, disse l’Altissimo: “O gente vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli vari e tribù affinché vi conosceste a vicenda.” Trasmettete la aya dell’amore, disse il Profeta, pace su di lui: “Nessuno di voi è un vero credente finché non ama per il proprio prossimo ciò che ama per se stesso.” Trasmettete la aya della misericordia, disse il Profeta: “Siate misericordiosi con chi è in terrà e riceverete la misericordia di chi è in cielo..” E sappiate che non siete soli su questo fronte, insieme a voi ci sono tante donne e tanti uomini di buona volontà che ovunque nel mondo tengono viva la speranza di pace e di giustizia per l’umanità. Salutiamo in questa occasione le enormi manifestazioni di solidarietà organizzate in Canada per esprimere vicinanza alla comunità musulmana canadese e le dignitose dichiarazioni del primo ministro di quel paese nelle quali ha condannato senza mezzi termini l’attacco terroristico alla moschea.
Vorrei infine congratularmi con voi per ciò che riusciamo a fare nelle nostre moschee, che sono grazie a Dio diventate una parte integrante di questa nostra città, ricordo in particolare l’incontro organizzato dalla fondazione Benvenuti in Italia che abbiamo ospitato in questa moschea tre settimane fa e a cui hanno preso parte circa 200 nostri concittadini torinesi sul tema della donna nel Corano. Un altro incontro simile si è tenuto alla moschea Rayan la settimana scorsa, e un altro ancora è in programma per la sera di lunedì 13 febbraio alle ore 21 sul tema del dialogo interreligioso. Ed ieri abbiamo accolto in questa moschea due classi del liceo classico, ed è stata un’occasione per presentare loro l’islam e abbattere alcuni pregiudizi e luoghi comuni sui musulmani, altri incontri e altre visite sono in programma a Dio piacendo nelle prossime settimane.

In conclusione la raccomandazione che vorrei lasciarvi è di continuare e di perseverare in questo percorso di partecipazione positiva per il bene comune e per i valori di giustizia, pace e fratellanza umana, insegnate ai vostri bambini e ai vostri ragazzi questi valori così come le avete imparati dalla benedetta compagnia (sohba) dei devoti ai Dio, che sono gli eredi del supremo compagno, il profeta Muhammad, pace su di lui.
Che l’Altissimo ci guidi ad ogni bene e ci allontani da ogni male, e faccia di noi dei testimoni e degli operatori di pace e misericordia per tutta l’umanità.

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