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Primo venerdì di preghiera comunitaria a Torino dopo mesi di lockdown | Video

Primo venerdì di preghiera comunitaria per le moschee di Torino dopo 3 mesi di lockdown, alla moschea Taiba sono stati organizzati due turni di preghiera per rispettare il limite massimi di accessi che garantiscono le distanza interpersonale di un metro tra i fedeli.

Qui l’articolo de La Stampa: Torino, riaprono le moschee. L’Imam: “Ma usiamo le precauzioni anti pandemia, sono come atti di adorazione”

Di seguito il sermone completo pronunciato dall’imam Said Ait El Jide:

Lode a Dio Signore del Creato e la pace e la benedizione siano sul benamato Muhammad, la sua famiglia e i suoi compagni.

Lode a Dio che ci ha fatto ritornare alla Sua casa e ci ha permesso il Suo ricordo. Disse Egli l’Altissimo: “In case che Dio ha permesso che vengano innalzate e sia celebrato il Suo nome..” Abbiamo vissuto lunghe settimane di quarantena e di lontananza dalle case di Dio, con fede e certezza nella misericordia divina colmando la nostra nostalgia rimandando in contatto grazie alla tecnologia.

In questo nostro primo benedetto incontro ci ricordiamo innanzitutto dei nostri fratelli e sorelle, concittadini e concittadine, che ci hanno lasciato per via di questa epidemia. Che Dio li abbia in misericordia e li annoveri tra i martiri. Le nostre condoglianze e la nostra vicinanza a chiunque abbia perso una persona a lui cara. E preghiamo Dio affinché dia pronta guarigione ad ogni malato e malata.

Carissimi, Dio dice nel Corano: “Di’ che gioiscano della grazia di Dio e della Sua misericordia..” Ogni prova contiene in sé un’opportunità, poiché tutto proviene da Dio il Misericordioso.. La quarantena è stata un’opportunità per ricordare Dio e rafforzare i nostri legami famigliari.. La lontananza dalle moschee è stato un motivo per trasformare le nostre case in luoghi di preghiera.. È arrivato Ramadan ed eravamo pronti come mai lo siamo stati prima, abbiamo vissuto un Ramadan speciale in tutti i sensi, in cui i nostri cuori sono stati continuamente vicini nonostante la lontananza.

Nella quarantena il versetto del Corano: “O uomini vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù affinché vi conosceste a vicenda” è diventato il motto di tutta l’umanità.. Seguivamo tutti le notizie della pandemia, soffrivamo per l’annuncio di ogni vittima ovunque nel mondo, gioivamo per ogni miglioramento della situazione qui o là. In queste condizioni eccezionali si è manifestata la solidarietà umana, gli esseri umani, individui e istituzioni, hanno tirato il meglio di sé, in capo a questi spiccano le donne e gli uomini in camice, i medici e gli infermieri e tutto il personale sanitario, che hanno affrontato le pandemia in prima linea a rischio della loro vita. A questi eroi dei nostri tempi va il nostro saluto per i loro ammirabili sforzi, che Iddio li ricompensi con ogni bene per ciò che hanno dato all’umanità..

Un saluto particolare anche alle moschee di questa città e di tutta l’Italia, per il ruolo spirituale, sociale e civico che hanno svolto in questa emergenza, ricordiamo in particolare le generose raccolte fondi a favore degli ospedali della città, le migliaia di pacchi alimentari per le famiglie bisognose e il supporto spirituale e morale a distanza..

Affinché si compia la nostra gioia, con il superamento completo dell’epidemia, invito i fratelli e le sorelle a non mollare la presa, a continuare ad attenersi rigorosamente alle disposizioni e precauzioni in vigore poiché la pandemia non è ancora finita, e ciò in tutti gli spazi della città a cui accedono e tra queste anche le moschee. In particolare ricordo di indossare le mascherine, di rispettare la distanza interpersonale, di lavarsi spesso le mani, e per quanto riguarda la moschea venire in uno stato di purezza poiché i bagni resteranno chiusi, portarsi con se il proprio tappeto per la preghiera.. Queste precauzioni devono essere considerate alla stregua di atti di adorazione, in quanto grazie ad esse proteggiamo la nostra vita e quella dei nostri concittadini.

Che Iddio accetti tutte le nostre buone azioni e ci consenta di digiunare i sei giorni di shawwal, e di donarci per essi la Sua vicinanza e il Suo amore.

Dio invochiamo affinché compia su di noi la Sua grazia e ci doni completo sollievo da questa pandemia. Che Iddio vegli su Torino, l’Italia e il mondo intero. Amen

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